Descrizione
Il quarto libro del “de Geografia”, ci mostra un affascinante diario di viaggio descritto da un contemporaneo sulla ditribuzione geografica, sugli usi e i costumi delle diverse Nazioni dei Celti delle Gallie.
“Finalmente disponibile, in una nuova e moderna traduzione, questo quarto libro del “de Geografia” di Strabone, ci offre un affascinante reportage con notizie di prima mano sulla ditribuzione geografica, sugli usi, sui costumi e collegamenti delle diverse Nazioni dei Celti delle Gallie. Si tratta di un’opera estremamente ricca di informazioni, di particolari curiosi ed interessanti, indispensabile riferimento per studiosi e appassionati della cultura celtica; uno dei pochi testi che, scritto da un grande storico e viaggiatore a loro contemporaneo, ci introduce nel mondo quotidiano dei primi abitanti d’Europa al tempo del loro incontro con la cultura Greco-Romana.”
Il volume è corredato per la prima volta da un ricco apparato topografico che in otto cartine individua tutti i popoli celtici, i luoghi e le città citati nel testo; ed è inoltre completato da due accurate appendici che riportano i nomi antichi e moderni delle popolazioni celtiche d’Europa e delle loro città.
Strabone, storico e geografo greco, secondo Niese, nacque ad Amasia, nel Ponto, verso il 64 o il 63 a.C. da una illustre famiglia legata alla casa reale del Ponto e morì attorno al 24 d.C. Da giovane studiò a Nisa con il retore Aristodemo, poi, intorno al 44 a.C, ormai ventenne, si si recò per la prima volta a Roma. Strabone fu un sincero ammiratore dell’Impero Romano nonché un accanito sostenitore della sua funzione civilizzatrice. Dei suoi scritti solo il “de Geografia” è giunto fino a noi quasi completo, mentre dei “Commentari storici”, si sono salvati solo alcuni frammenti.