GIASONE E IL VELLO D’ORO

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COD: 1264 Categoria:
 

Descrizione

Un testo Iniziatico prima che mitologico: un percorso di viaggio che per analogie e simboli, tramite le sue “prove”, porta ad una Via di crescita spirituale.
Tale fu per l’ordine Ermetico alchemico del Toson d’Oro nel 1700.

La storia del Vello d’Oro inizia con un Mito antecedente a quello della “conquista”: il Mito di Elle e Frisso.
A cavallo tra il II e il I millennio avanti Cristo, il territorio dell’attuale Georgia (una regione posta tra il Caucaso, l’Armenia e il Mar Nero), era occupato a occidente sul Mar Nero, dalla Colchide, la mitica terra del Vello d’Oro e, a oriente, dall’Iberia.
Secondo la mitologia greca, con il termine di Vello d’Oro si voleva indicare una “pelle di ariete” che il Dio Ermes aveva donato alla Dèa Nefele, moglie di Atamante, Re della Beozia.
Talvolta ancor oggi usata colloquialmente, l’espressione “andare alla conquista del Vello d’Oro” viene comunemente impiegata per indicare una difficile impresa dall’esito quasi impossibile.
Nel Mito si tratta spesso della ricerca di un principio Spirituale o di un oggetto Sacro dai vasti poteri: tali sono le leggende precristiane delle grandi “quest”, dal Vello d’Oro greco al Santo Graal celtico, dall’Arca dell’Alleanza ebraica alla Spada Escalibur gallese; e poi, in epoca cristiana, lo divennero le ricerche di reliquie religiose: dalla Lancia di Longino alla Scheggia della Vera Croce, o la caccia ai tesori come il misterioso Tesoro dei Templari o della perduta Città dell’Oro di Montezuma.

La ricerca del Vello d’Oro può essere letta come traccia di un’antica “Via Iniziatica” di perfezionamento interiore.
Nell’interpretazione del Mito, le gesta degli Argonauti indicano simbolicamente le tappe della nostra evoluzione come uomini “di desiderio”, come “Cercanti dello Spirito”, volti a superare la propria umanità terrena per elevarsi a livello di Semidèi, ricongiungendosi così alle nostre comuni radici divine.
Il loro “Viaggio” deve prodursi attraverso una lunga lotta e dure prove che separano, coloro che sono “degni” di iniziazione, dai “profani”.
Il Dio numinoso, Signore del Cielo e della Terra, nell’antichità, possedeva tutte le qualità e i difetti dei mortali ma, contemporaneamente, era anche immutabile e irraggiungibile nella sua immanenza.
Un proverbio classico recita “Ogni Dio è ciò che è”.

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Indice

Introduzione :
LA CONQUISTA DEL VELLO D’ ORO

PARTE PRIMA – Il Racconto del Mito

CAP.   I –
IL MITO

CAP.   II –
GIASONE E GLI ARGONAUTI – Il Racconto

 

PARTE SECONDA – ANALISI del Mito ARGONAUTICO

CAP.   III –
IL MESSAGGIO ESOTERICO

CAP.   IV –
IL VIAGGIO

CAP .     V –
IL SIMBOLISMO DEL LABIRINTO

CAP.   VI –
ARIES, E ARES

CAP .    VII-
IL DRAGO

PARTE TERZA – EVOLUZIONE MODERNA DEL MITO DEL VELLO D’ORO

CAP   VIII –
ALCHIMIA E IL MITO DEL VELLO D’ORO NEL 1700

CAP    IX –
L’ ORDINE CAVALLERESCO DEL TOSON D’ ORO

CAP     X –
LA NEMESI DEL CERCANTE

APPENDICI  
APP.      I –
GLI ARGONAUTI
APP.      2 –
SPUNTI DI ANALISI DEL TESTO DEL MITO
APP.      3 –
GIASONE NELLA DIVINA COMMEDIA DI D.ALIGHIERI
APP.      4 –
IL SENSO DEL SACRO
APP.      4 –
IL MITO

GLOSSARIO

BIBLIOGRAFIA

 

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 23,5 × 14,5 cm
Pagine

144

ISBN

88-7392-111-0

Autore / Autori

Ash Anghus Odhégan