RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO

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Descrizione

Un testo snello ma fondamentale per capire cosa sono e come sono nati i Riti Massonici ed in particolare il Rito Scozzese Antico ed Accettato che è il più seguito e praticato in italia e nel Mondo.

Da tre lustri il Rito Scozzese Antico ed Accettato ha ormai superato il bicentenario della sua nascita. Essa fu ufficialmente annunciata a Charleston il 4 dicembre 1802, tramite la “Circolare dei due Emisferi” indirizzata a tutti i fratelli massoni. Un inizio formale dietro il quale, come sempre nella storia, si situa tutto un insieme di eventi intrecciati e talora ancora confusi.
Il Rito Scozzese Antico ed Accettato, sintesi di tutte le forme della Tradizione Esoterica Occidentale, è stato, e continua ad essere, un caposaldo del “pensiero Tradizionale” in un Mondo che, proprio per la progressiva caduta delle sue società nel il mondo del materiale e del profano, è sempre più avido di idee e di conoscenze che lo riavvicinino alla spiritualità e alla conoscenza dei nostri avi.
Questo Rito si definisce “Antico ed Accettato” (o, secondo una minoranza di autori, “Antico Accettato”) a causa del suo ricondurre le proprie origini alle “Logge di Accettazione” sorte in Scozia agli inizi del 1600.

Nell’antichità, tra le nostre culture occidentali era naturale vivere e sentire ogni attività umana come una estrinsecazione dell’Ordine Cosmico, ogni azione partecipava così del senso del Sacro che permea di sé la Natura e tutte le manifestazioni dell’esistenza.
Oggi, nella vita quotidiana, questo senso del sacro pare scomparso persino dagli eventi religiosi e questa mancanza di collegamento e di ruolo lascia un grande senso di vuoto negli spiriti più elevati e sensibili.
Proprio a queste profonde necessità dell’Anima rispondono le Scuole Iniziatiche Spirituali di tutti i tempi e, prima fra tutte, la Massoneria.

Agli inizi la Libera Muratoria era caratterizzata da “un complesso insieme di simbolismi e di cerimonie rituali che le conferivano quel certo fascino romantico delle cose arcaicizzanti e piuttosto misteriose.”
Nella Massoneria, però, questo aspetto esteriore si affianca ad un aspetto misterico, una natura spirituale che è appunto quella propria di un’organizzazione iniziatica che ha come scopo precipuo quello del perfezionamento interiore: la crescita dell’Uomo nella sua globalità. Nel simbolismo del perpetuo levigare la propria pietra, interiore ed occulta, risiede la specificità del lavoro di realizzazione iniziatico-spirituale massonico. In tale percorso, ad uno sviluppo sul piano della conoscenza-ragione, si deve sempre affiancare anche uno sviluppo sul piano della coscienza-anima.
Inoltre si deve considerare che, a differenza delle organizzazioni profane, le organizzazioni iniziatiche, che non siano tali solo di nome, agiscono sempre in base ad un’ottica qualitativa e meritocratica e, per conseguenza, finiscono inevitabilmente per divenire “elitarie”, cioè non accessibili a chiunque. Questo è per lo meno vero ai livelli più elevati. O almeno così dovrebbe essere se non intervenissero le debolezze umane. Proprio per questo, molti Autori sottolineano ripetutamente come per l’ammissione ad un Ordine Iniziatico sia indispensabile possedere determinate qualificazioni non solo di ordine intellettuale, ma primariamente di ordine spirituale oltre che mostrare una inflessibile determinazione nel voler “percorrere senza fine la via iniziatica”.
E i Riti massonici, supportati dalla Tradizione, sono in effetti delle Vie iniziatiche di progressione personale verso la conoscenza, verso l’assoluto, verso il divino; “in senso lato essi rappresentano per l’iniziato la sua fede nel divino e la sua speranza di identificarsi in Lui nel divenire. Si tratta dell’elevazione dell’Uomo verso Dio, mediante l’umiltà e lo sforzo… perché Dio è Tutto”. (P. Naudon)
Si tratta sempre e ancora dell’elevazione dell’individuo verso il Bello il Vero e il Bene, verso la Conoscenza Trascendente, il compimento della Grande Opera degli Alchimisti.
Prima di iniziare a parlare della nascita dei Riti, è forse opportuno fare un po’ di chiarezza sulla terminologia e su alcuni concetti di base con cui avremo a trattare.
L’Ordine Massonico (detto anche Comunione od Obbedienza) è un “organismo sovrano, autonomo ed indipendente”.
Il Rito amministra, autonomamente dall’Ordine, i Gradi Superiori al terzo svolgendo di fatto una funzione di “camera di perfezionamento” per i Maestri Massoni che vogliano approfondire quei temi spirituali ed iniziatici più strettamente attinenti al terzo Grado che nelle Officine, spesso impegnate per la maggior parte del tempo a lavorare in primo grado, talvolta vengono parzialmente tralasciati.

L’organismo che amministra i primi tre gradi simbolici in Italia viene comunemente indicato col nome di “Ordine”. Nel mondo anglosassone, come nelle antiche corporazioni di mestiere, esso viene però indicato con il termine “craft”, il cui significato può essere tradotto con i termini italiani di confraternita, fratellanza, comunione, obbedienza. Al contrario quelli che noi chiamiamo “Riti” rappresentano di fatto altrettanti veri e propri “Ordini iniziatici”, ma l’uso invertito dei termini è ormai così profondamente entrato a far parte della normale consuetudine orale e scritta che sarebbe solo foriero di confusione il voler cercare ora di ristabilire il loro corretto uso semantico.
Le “Logge Simboliche” o “Logge Azzurre”, vennero così chiamate per l’antico colore dei decori del Tempio e per la celeste volta stellata che lo ricopriva. Al giorno d’oggi, i grembiuli dei Maestri mantengono tale colore solo nel rito Emulation, mentre per i Maestri dell’Ordine si è di norma adottato da lungo tempo un grembiule bordato di rosso. Tali “Logge Azzurre”, o “Logge di San Giovanni”, si svilupparono dapprima autonomamente poi a partire dal XVII secolo, qua e là, anche come diretta emanazione di Riti “scozzesi”.
In rapporto ai lavori svolti nei vari gradi, la Piramide Rituale del Rito Scozzese Antico ed Accettato può venire suddivisa in Massoneria Rossa, comprendente i Gradi dal 4° al 18° (suddivisi a loro volta in Gradi di Perfezionamento fino al 14° e Gradi Capitolari dal 14° al 18°); Massoneria Nera: che raccoglie i Gradi dal 19° al 30°, detti anche Filosofici e la Massoneria Bianca che comprende i Gradi dal 31° al 33°, detti anche Sublimi.
La “Massoneria Rossa”, nei “Gradi Capitolari”, mira ad evidenziare l’esistenza di un legame tra il visibile e l’invisibile, partendo proprio là dove si era fermato il terzo Grado con la morte di Hiram. Nel Rito si evolve un percorso che, per essere compreso a fondo, va attentamente analizzato, osservando il valore numerico della batteria, il simbolismo della posizione all’ordine, il segno, la parola di passo, il toccamento, la parola sacra, e il simbolismo sotteso all’età massonica attribuita ad ogni specifico Grado. Si tratta di un insieme di emblemi e di simboli che “rappresentano altrettanti grimaldelli per penetrare e, al fine, comprendere” i significati dell’allegoria nascosta nella leggenda fondante caratteristica di ogni Grado.
Nel XVIII-XIX secolo, di norma, si chiamava “Grande Oriente”, una federazione di Logge che applicavano varie ritualità o riunivano vari di Riti. Per lo più si trattò di strutture di tipo confederale, createsi fra Logge Simboliche dei primi tre Gradi, amministrate in autonomia da Riti diversi, anche se poi, di fatto, poste all’obbedienza di un unico “Grande Oriente”.
Una Gran Loggia è invece “una federazione di Logge che lavoravano tutte secondo la stessa ritualità o nel Sistema di uno stesso Rito.” (J. Bucher)
I Riti pur essendo “sovrani e autonomi” non sono indipendenti dall’Ordine in quanto possono “cooptare” (chiamare, scegliere) i loro adepti unicamente scegliendoli fra Maestri Massoni facenti parte dell’Ordine ed in regola con tutte le formalità burocratiche.
Ma solo studiarne la storia e i simboli a volte non basta. La domanda ricorrente che si pongono prima o poi tutti i Fratelli Massoni rimane da duecento anni sempre la stessa: “Perché i Riti?”

 

PREFAZIONE
La pubblicazione che ho avuto il piacere di leggere, consente che i profani, i Fratelli Maestri Liberi Muratori ed i Fratelli Scozzesi possano avere una visione essenziale ma efficace della costituzione e delle caratteristiche proprie del Rito che prosegue ed amplia il percorso iniziatico volto allo sgrossamento della Pietra grezza.
Il filo conduttore si dipana, sapientemente, fra gli antefatti “leggendari” seppur ricchi di innegabili parallelismi e la concreta strutturazione organizzativa e rituale della quale siamo partecipi da ben duecento anni.
La Via Scozzese è l’ulteriore libera scelta per quanti, “Liberi e di buoni costumi”, intendano lavorare Ad Universi Terrarum Orbis Summi Architecti Gloriam, per la conquista e la difesa dei diritti dell’Uomo e la costante tutela delle libertà fondamentali siano esse individuali, siano esse collettive.
Tali finalizzazioni presuppongono tuttavia il precipuo compito di perfezionamento personale per il superamento quotidiano dell’apparire ed il conseguimento dell’Essere.
Per il conseguimento di tale obiettivo, il Rito Scozzese offre un progressivo approccio tramite i Gradi che, intesi in un concetto metastorico, permettono una rivisitazione ed un ampliamento iniziatico di quelli fondanti della Libera Muratoria.
Sono due Percorsi osmotici che presuppongono una regolare Iniziazione perché la potenzialità virtuale si sostanzi in una fattiva realizzazione.

Leo Taroni 33°
Sovrano Gran Commendatore
del Rito Scozzese Antico ed Accettato
Giurisdizione Massonica Italiana

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 17 × 12 cm
Pagine

64

ISBN

88-7392-113-4

Autore / Autori

Liam Allison Silcan