I CATARI

16,00

I CÀTARI
UNA OCCASIONE PERDUTA PER LA CIVILTÀ
di Silvio Canavese

cod. 1302 -230.109- ISBN 978-88-7392-148-6
brossura, 15×23 – pag. 192 euro 16,00

Il  Càtarismo fu una meteora di fede e amore che illuminò un epoca avida e gretta, una sincera ricerca della conoscenza là dove si cercavano solo ricchezza e potere.

Al contrario della maggior parte delle innumerevoli sette eretiche sorte nei secoli a cavallo del primo millennio, il Càtarismo, a conti fatti, non fu una fugace apparizione, nella moltitudine delle Vie Spirituali di ricerca del Divino, ma si dimostrò essere un solido erede dello gnosticismo; una teologia alternativa profonda e articolata, un cristianesimo tornato alle sue origini semplici, umane, pure, caritatevoli e povere che riuscì a generare un movimento di fede, profondo e tenace che, nonostante la lunga feroce repressione della Chiesa Romana, ancora oggi sopravvive in quelle terre così martoriate.

Disponibile

 

Descrizione

Molti non sanno o non ricordano che numerose tendenze filosofiche culturali religiose e finanche del mito d’Europa derivano e discendono proprio da questo fenomeno religioso. il profondo bisogno di ricondurre il Cristianesimo all’originaria purezza spirituale liberandolo dalla guida di un clero materialista e avido che cercava unicamente ricchezza e potere: plebei che mediante la conquista di una tonaca desideravano porsi al di sopra di prìncipi e Re che tali erano per merito di sangue di rango e in molte culture per diritto divino già molti secoli prima che la nuova religione cercasse di arrogarsi in esclusiva il diritto di attribuire tale speciale “qualifica”.

Un paio di secoli dopo la tragedia catara proprio da questa necessità di povertà e coerenza, dal messaggio portato di ritorno alle origini, scaturì la spinta che portò alla “riforma” e al “protestantesimo” promulgato da Lutero.

Il Catarismo rappresenta anche la punta di diamante di tutta un’ondata di cosiddette “eresie”, che misero in discussione vari postulati di fede inventati dalla Chiesa secoli dopo la morte di Cristo ad unico uso del proprio potere.

I Catari portarono con sé anche la riscoperta del gnosticismo dualista che i vari consigli e persecuzioni della chiesa ufficiale avevano epurato dei testi cristiani e da questo crogiuolo di fede, spiritualità ed esoterismo nacquero i “Fedeli d’Amore” e tutta quella corrente dell’amor cortese che giunse fino a Dante.

Contemporaneamente a tutto questo, la visione cristiana del mito del Santo Graal celtico si venne a legate indissolubilmente ai Càtari, quale meta di una ricerca spirituale che tutti, singolarmente, coinvolge.

Guardando poi la storia delle battaglie che si snodano lungo sanguinose pagine di resistenza, repressione, stragi, roghi purificatori per centinaia di eretici, la triste storia di una Crociata di cristiani contro cristiani, scatenata dalla chiesa ufficiale di Roma e dal Re di Francia per biechi interessi economici e di potere territoriale che portò distruzione di un’intera cultura , di una civiltà che rappresentava la punta più elevata dell’Europa di quei secoli. La narrazione dell’epopea càtara diviene così la storia di una resistenza disperata di un popolo che per quasi un secolo lottò per affermare la propria libertà indipendenza e purezza di pensiero.

 

Dal testo:
Il Càtarismo nacque, si sviluppò e si consumò nell’arco di cinque secoli: dalla fine del decimo secolo fino alla seconda metà del quindicesimo secolo.

Una serie concatenata di eventi che bisogna seguire tutti globalmente e ciascuno singolarmente, per poter comprendere a pieno un fenomeno umano, così ricco e complesso, sotto i suoi differenti punti di vista: sociale, economico, politico, militare, religioso e artistico. Proprio a causa del gran numero di fedeli che il movimento Càtaro acquisì nella Contea di Albi la sua frangia principale prese il nome di “albigese”.

In prima approssimazione, l’intera parabola della esperienza càtara si può riassumere con poche date fondamentali attorno alle quali si dipanano una sterminata moltitudine di fatti, situazioni, postulati culturali, tragedie personali ed eroismi collettivi.

Anno 950: si hanno le prime segnalazioni storiche di “coppie di buoni uomini che percorrono a piedi le vie della Francia meridionale, portando il buon insegnamento e mostrando come fosse possibile vivere l’insegnamento primitivo del Cristo”.

Anno 1022: prima testimonianza di un rogo di “eretici” in Francia.

Anno 1194: Raimondo VI (nato 1194 – morto 1222) divenne Conte di Tolosa

Anno 1208: ha luogo l’assassinio del legato papale Pierre di Castelnau, fattore scatenante da cui ufficialmente origina l’appello del Papa alla Crociata contro i Càtari albigesi.

Anno 1229: finisce la Crociata contro gli Albigesi e inizia l’opera della Santa Inquisizione.

Anno 1463: conquista della Bulgaria da parte dei Turchi e fine dei Bogomil, da cui si erano irradiate le idee portanti della religione càtara.

 

All’alba del secondo millennio, il Cristianesimo occidentale assomigliava ad una fortezza assediata; a sud l’espansione musulmana, a nord i Normanni, ad est l’altro grande impero cristiano, Bisanzio.

Forse in ragione di ciò, il Cristianesimo ci mostrava un uomo che viveva in un mondo proprio, assai differente dal nostro, un uomo che aveva paura del “male”, che identificava in una figura mostruosa e terribile, il Diavolo, nella cui esistenza credeva come a quella di Dio, e che aveva bisogno di consolarsi, e credere in potenze superiori, come la Chiesa o l’Imperatore, che lo potessero salvare”(G. Marconi).

Di conseguenza, non a caso, la più diffusa giaculatoria del tempo recitava: “Salva me, Domine, a fame, a malo, a bello” (dalla fame, dalle malattie, dalle guerre, salvami Tu o Signore).

Al contrario della maggior parte delle innumerevoli sette eretiche sorte nei secoli a cavallo del primo millennio, il Càtarismo, a conti fatti, non fu una fugace apparizione, nella moltitudine delle Vie Spirituali di ricerca del Divino, ma si dimostrò essere un solido erede dello gnosticismo; una teologia alternativa profonda e articolata, un cristianesimo tornato alle sue origini semplici, umane, pure, caritatevoli e povere che riuscì a generare un movimento di fede, profondo e tenace che, nonostante la lunga feroce repressione della Chiesa Romana, ancora oggi sopravvive in quelle terre così martoriate.

 

INDICE

INTRODUZIONE

Cap 1 – LE ORIGINI CULTURALI E RELIGIOSE DELL’ERESIA
-Le Sette
-Le Prime Eresie: Manichei, Pauliciani, Bogomili
-Manichei
-Pauliciani
-Bogomili
-Gli Eretici

Cap 2 – L’ ESPANSIONE CÀTARA
-L’Espansione del movimento Càtaro
-Le Reazioni della Chiesa Cristiana di Roma

Cap 3 – LE CONDIZIONI STORICHE AL CONTORNO
-L’economia al XI e XII secolo
-Le crisi alimentari
-La corruzione della Chiesa Romana
-L’economia della Chiesa Càtara

Cap 4 – IL CROGIUOLO CULTURALE
-Il Languedoc
-La ricchezza dei Conti di Provenza
-La Langue d’Oc
-I Troubadours e la Minne
-I Fedeli d’Amore

Cap 5 – STRUTTURA, ORGANIZZAZIONE E VITA RELIGIOSA
-La Struttura
-L’ Organizzazione
-I Perfetti

Cap 6 – LA RELIGIONE CÀTARA
-Il Dualismo Moderato
-Il Dualismo Assoluto

Cap 7 – LA DOTTRINA
-Il Consolamentum
-I Rituali e i Sacramenti

Cap 8 – IL MOVIMENTO CÀTARO IN ITALIA

Cap 9 – CÀTARI E TEMPLARI
-Càtari-Cavalieri del Tempio: un rapporto indiziario
-Le Bibbie
-Il Canone Cattolico
-Il Canone Protestante
-La provenienza dei Testi Apocrifi

Cap 10 – LA CONDANNA DELL’ ERESIA
-La repressione del movimento Càtaro

Cap 11 – LE CROCIATE CONTRO GLI ALBIGESI
-Prolegomeni
-La Prima Crociata degli Albigesi
-La Seconda Crociata o Crociata Reale
-Rivolte ed Inquisizione

Cap 12 – L’ ASSEDIO DI MONTSÉGUR
-Il Castello
-L’ Assedio
-La Leggenda

Cap 13 – SETTANTA ANNI DI INQUISIZIONE

CONCLUSIONE

BIBLIOGRAFIA

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 23 × 15 cm
Pagine

192

ISBN

978-88-7392-148-6

Autore / Autori

Silvio Canavese