Il Simbolismo del Labirinto

10,00

IL SIMBOLISMO DEL LABIRINTO
DALLE SPIRALI ALLE CATTEDRALI
di Liam Allison Silcan
cod. 1286 – 130.418-ISBN 978-88-7392-133-2
brossura, 12×17 – pag. 112 euro 10,00
Simbolo archetipico che giunge al cuore dell’animo umano, è entrato con funzioni
magico-religiose nella Architettura, nel Mito e nella Storia, degli ultimi 5000 anni..

 

Descrizione

Ancora una volta il serpente, immagine del potere ctonio di Gea la Dea Terra, viene vinto. Lo possiamo scorgere nel Python dei Greci, nei Draghi e nei dragoni, nel Serpente di Midggard del mondo germanico. Anche nel labirinto in cui penetra Teseo è sempre operante lo stesso potere.”
(Ernst Jünger)

Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d’uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un’altra. Talora la via che sembra più facile non è la più giusta.”(Norberto Bobbio)

Il “labirinto” di norma viene considerato come una struttura complessa, solitamente di vaste dimensioni, un insieme di corridori, slarghi, punti di incrocio delle diverse vie, che si susseguono senza un ordine logico così da rendere difficile per chi vi entra di riuscire poi a ritrovare l’uscita. Di conseguenza, nel linguaggio comune, il termine labirinto è divenuto sinonimo di “luogo in cui è facile perdersi”, “difficile ricerca di una via d’uscita”, “rebus”, “complesso enigma”.

L’idea e la costruzione del labirinto affondano le loro origini in tempi molto antichi: fin dal Neolitico sono pervenute a noi numerose incisioni rupestri raffiguranti spirali e labirinti. Infatti, prima ancora che di un oggetto si tratta di un’idea che, in ciascun contesto culturale in cui si presentò, fu capace di mutare in forma, dimensione, significato e funzione.

Grazie a questa sua versatilità interpretazione, fin dai lontani tempi della sua comparsa, il concetto di Labirinto è diventato un simbolo universale, o meglio, un complesso simbolico polistratificato presente in molte se non in tutte le culture del pianeta terra. Si tratta di un costrutto intellettuale sacro ed esoterico ben più antico del mito greco e, nella sua forma originaria rappresentata dalla spirale che ritroviamo incisa in forma singola, doppia o perfino tripla, già sui megaliti e in strutture del neolitico come il tumulo di Newgrange, la più antica tomba corridoio d’Irlanda datata a circa 5000 anni fa.

Inizialmente portatore di un sin senso sacrale e di un uso rituale, con il passare del tempo, esso finì per venire applicato ad un uso puramente ludico e profano.

Oggi però, nell’immaginario collettivo, il labirinto per eccellenza rimane quello del palazzo del re Minosse, a Cnosso, nell’isola di Creta: che, secondo la leggenda, fu costruito dall’architetto Dedalo per custodire il mostruoso Minotauro.

Come segno grafico il labirinto sacro ha diverse varianti, tutte monocursali. La più comune, fin dalla preistoria, è il labirinto classico, composto da sette volute, o cerchi. Il percorso dall’esterno raggiunge subito la terza voluta, quindi viene deviato sulla prima e più esterna, per poi avvicinarsi progressivamente al centro. Il labirinto classico è quello più diffuso e comune, almeno fino all’età romana, quando il disegno comincia a divenire più complesso ed assume una variante simile all’originale, ma di forma quadrata. Ancor più complesso è il labirinto che si sviluppa nel Rinascimento per scopi ludici o architettonico decorativi, un vero dedalo a molte vie in cui una volta entrati diviene difficile trovarne l’uscita.

La forza dei simboli primordiali è profondamente radicata dentro il nostro stesso DNA e tira le corde più profonde del nostro essere, quelle collegate e causali degli antichi miti e tradizioni dell’uomo. Una di queste ci ammonisce dal profondo di noi stessi: “Attento entrando nel labirinto rischi di perderti”

Per il profano, l’uomo impreparato o non abbastanza spiritualmente qualificato, il labirinto rappresenta il pericolo di smarrirsi, di perdere l’orientamento: il rischio di rimanere intrappolatpuò dalle proprie paure e fragilità interiori. Al tempo stesso, per l’uomo che sa, il Druido, il Magus, il Cercante, lo Sciamano in comunione con di spiriti degli Esseri Superiori, il labirinto è un simbolo di difesa magica in quanto “con suoi percorsi sinuosi fa smarrire e cattura gli spiriti nefasti”.

 

Indice :

Introduzione
1 Che cos’è il Labirinto
2 Il Problema del Nome
3 Storia
4 Mito
5 Esempi di Labirinto nel Mondo
6 Simbolismo del Labirinto
7 Magia del Labirinto
Conclusione

Bibliografia
Appendice 1: Il Lineare B
Appendice 2: Simbolismo Ermetico

Informazioni aggiuntive

Pagine

112

ISBN

978-88-7392-133-2

Autore / Autori

Liam A. Silcan